Con sentenza del 16.11/14.12.2021 il Tribunale del lavoro di Bologna ha dichiarato l’inefficacia della cessione di un preteso ramo d’azienda da Intesa Sanpaolo Spa (cedente) ad Intrum Italy Spa (cessionaria) e della conseguente cessione dei rapporti di lavoro di un gruppo di dipendenti, già assegnati al credito al consumo, ordinando il ripristino dei loro rapporti di lavoro con Intesa Sanpaolo Spa ad ogni effetto giuridico ed economico.

La Giudice ha confermato l’orientamento secondo il quale la cessione è illegittima, e necessita quindi del consenso del lavoratore, se il “ramo” ceduto non sia una realtà produttiva funzionalmente autonoma, e riguardi invece frazioni della cedente, che necessitano di coordinarsi con la cedente per poter funzionare.

La causa, patrocinata dalle avv. Antonella Gavaudan, Sara Passante e dall’avv. Alberto Piccinini si inserisce in un ormai consolidato orientamento della giurisprudenza che ha visto dichiarare la violazione dell’art. 2112 c.c. e delle norme comunitarie in materia con riguardo a numerose cessioni attuate negli ultimi anni, tra le quali quelle di Telecom Italia spa, Monte dei Paschi di Siena spa, IBM Italia SpA (su cui si è pronunciata, questo stesso anno, anche la Corte d’Appello di Bologna) e da ultimo Intesa Sanpaolo spa, attuate all’interno di operazioni societarie non rispettose della normativa vigente.

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